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Rom in Albania, Bulgaria, Macedonia ,Moldavia, Polonia , Romania , Russia, Serbia, Turchia, Ungheria

Rom
I Rom sono un un gruppo etnico di lingua Romani, una variante del sanscrito di origine indiana e quindi molto differente dal Rumeno che è una lingua latina. Si affacciarono in Europa durante il Mrdioevo, nomadi, esperti nel foggiare i metalli, percepiti come estranei dalle popolazioni stanziali anche per il loro linguaggio particolare ed incomprensibile. Furono perseguitati un po' ovunque; l'essere nomadi indicava una castigo di Dio, fare leghe con i metalli li accomunava a maghi e gente del demonio; tutto ciò li spinse a perigrinare per tutta l'Europa e quelli che si fermarono cercarono quasi sempre di nascondere la loro origine. Il genocidio nazista sterminò almeno 200.000 Rom (su una popolazione, stimata in circa un milione di persone, che ebbe la sfortuna di trovarsi sui territori occupati dai tedeschi e dai loro alleati); in alcune Nazioni esistono ancora oggi leggi discriminatorie nei loro confronti, come ad esempio in Turchia che ne proibisce l'ingresso nel Paese. Le vicissitudini storiche della seconda Guerra Mondiale hanno portato alla distruzione della tradizionale struttura sociale dei Rom e la diaspora delle popolazioni rom durata molti secoli ha portato a una disomogeneità tra gruppi che si è sviluppata in differenze linguistiche e sociali
Rom Turchi
In Turchia vivono ufficialmente circa 500 mila Rom, sono sparsi in tutto il territorio con maggiore concentrazione nell'Anatolia occidentale, in Tracia, nelle regioni della Marmara e del Mar Egeo; pur essendo in prevalenza di religione mussulmana, non sono riconosciuti come minoranza etnica e quindi non sono tutelati dalle leggi. Per questi motivi gli antropologi tendono a stimare in alcuni milioni i Rom che nascondono la loro reale etnia.
La Prilla ha proposto le danze Sinanari e Kerem Eyle (quest'ultima di Rom turchi residenti nella Serbia meridionale)
Rom Bulgari
La Prilla ha proposto: Le retour des grues, Zek Zek Dadumle
Rom Macedoni
La Prilla ha proposto le danze: Cumajle, Phiravelman kaly phuv, Rumelaj, Zensko za Raka
Rom in Romania
Quando la Romania era divisa nei principati di Valacchia e Moldavia i Rom erano schiavi e solo nel 1856 la Valacchia ha abolito per legge la schiavitù. "In un paese prevalentemente agricolo come la Romania, i Rom hanno abbandonato le terre in cui lavoravano come schiavi, e hanno svolto mansioni itineranti, legate ad un artigianato povero e precario. Il fatto di essere una minoranza etnico-linguistica, con una propria lingua diversa da quella maggioritaria, li ha poi resi sospetti, scomodi, fuori posto proprio nel momento in cui, in Romania come in gran parte dei paesi europei, si affermava l’ideologia nazionalista". In seguito, sotto i regimi comunisti, lo Stato, pur non riconoscendo i Rom come minoranza etnica, sviluppò nei loro confronti una politica di stabilizzazione attraverso l'assegnazione della casa e la creazione di posti di lavoro, prevalentemente in agricoltura. Queste scelte portarono ad agevolarne l'integrazione, aumentarono i matrimoni misti e migliorò il rapporto con i rumeni. Nel 1991 la nuova Repubblica post comunista, tra le prime sue leggi approva la restituzione agli antichi proprietari delle terre delle grandi aziende agricole di Stato; questo provvedimento fu una iattura per i Rom, molti persero il lavoro nelle aziende agricole e nessuno risultò essere un antico proprietario; oltre a questo interviene anche il clima di rinnovato nazionalismo che caratterizza la Romania all’indomani della transizione post-comunista che alimentò violenze a sfondo razziale. A seguito di tali avvenimenti un significativo numero di Rom abbandonò la Romania per migrare in altri Paesi europei. (note ricavate da https://sergiobontempelli.wordpress.com/2008/06/11/dossier-rom-rumeni/)".
Le danze proposte da La Prilla che si rifanno alla cultura Rom rumena sono:
Made in Romania (zona di Bucarest)
Chef (Transilvania)
Hora pe Sase in Moldavia al confine con la Romania, Petrecere, Tu Romnie, Te aven baxtable
La Prilla ha proposto anche:
Dana di Rom Turchi residenti nella zona di Bucarest
Dansul Spoitorilor di Rom Caldalari (che vendono pentole) nella Walachia o Muntenia
Espresso del complesso Rom Taraf de Metropulitana
Ale Tuche, Te aven baxtale

Hora Lautareasca de la Branesti. Il Lautari erano musicisti tradizionali rom, suonavano a vari eventi (matrimoni, funerali, ecc), nel loro girovagare per le feste raccoglievano melodie e ritmi che facevano propri quasi sempre rielaborandoli, con armonie complesse e tecnica esecutiva elevata. Suonavano ad orecchio con improvvisazioni ed erano soliti tramandare le loro conoscenze solo per via orale. Oggi il termine indica tutti i musicisti che fanno musica tradizionale. Branesti è un villaggio nei pressi di Bucarest.
Rom Moldavi
La Prilla ha proposto:
Cine are noroc are della Bessarabia
Rom Albanesi
Sono poco più di 100.000 e la loro attività principale è la vendita al mercato dell'usato. La Prilla ha proposto: Chajzibede
Rom Serbi
In Serbia vivono circa 500 mila Rom, a stento tollerati dalla popolazione e dalle autorità. Un esempio è quello di Šaban Bajramovic, il “Re della musica gitana”, forse il più grande interprete della musica rom, morto nel 2008; rom di origini serbe, nella sua lunga e avventurosa carriera ha cantato per il presidente Tito, ha ricevuto omaggi da Indira Gandhi e composto colonne sonore per Emir Kusturica. Negli ultimi anni della sua vita ha cercato, senza successo, di farsi riconoscere una pensione dallo stato serbo. Dopo la sua morte il sindaco della sua città natale, Niš, ha proposto di intitolargli una via, ma si è trovato di fronte alla ferma opposizione dei cittadini.
L’amministrazione gli ha dedicato, quindi, un monumento di bronzo, finanziato, però, dagli amici del musicista.
I pregiudizi contro di lui, in quanto Rom, sono stati più forti dei riconoscimenti internazionali ottenuti in 40 anni di carriera.
Gran parte degli zingari nel paese vive con meno di un euro al giorno, solo un maschio rom su cento raggiunge i 65 anni di età, la metà dei bambini rom in età scolastica soffre di malnutrizione, mentre all’università di Belgrado si conta uno studente gitano ogni 5.000 studenti serbi. Anche in questo Paese sono molte le motivazioni che conducono alla loro fuga, e alla ricerca di fortuna in occidente.
Danze proposte da La Prilla: Dumbus, Ederlezi, Cocek
Rom in Ungheria
In Ungheria vivono oltre 600 mila Rom, la cui situazione presenta grosse difficoltà, dovute alla mancata integrazione ed alle forti discriminazioni di cui sono oggetto. Oggi essi rappresentano la minoranza più svantaggiata, esclusa da ambiti fondamentali della società civile quali educazione, impiego, servizi sociali, servizi sanitari e abitazioni. La Prilla ha proposto: Dans Tsiganes, Naszvargyaszman-Dilyyargyaszman (quest'ultima su canzone di Rom Greci)
Una comunità Rom ungherese vive in Romania, nella Transilvania, da cui proviene una danza proposta da La Prilla: Mahala Mori Shej
Rom in Polonia
La Prilla ha proposto Goralski di Rom che abitano in Polonia, sui monti Tatri, al confune con la Slovacchia.
Rom russi (Руска́ Рома́ - Ruska Roma)
Costituiscono una comunità Rom, stanziata in una vasta zona al confine tra Russia e Bielorussia. Sono prevalentemente di religione Cristiana-Ortodossa, parlano un dialetto Rom ricco di parole russe, tedesche e polacche. Nel 1800 erano famosi in Russia per i loro cori, le loro musiche e danze e si esibivano abitualmente nelle feste dell'aristocrazia di Mosca e Pietroburgo. Allevavano cavalli ed erano nomadi in estate e stanziali nelle altre stagioni. Combatterono per lo Zar contro Napoleone. Con la Rivoluzione d'Ottobre la loro lingua fu riconosciuta ufficialmente come dialetto russo, ma a partire dal 1930 subirono una forte repressione per le loro attività di libero commercio. Nella seconda guerra mondiale, molti Rom combatterono sia nell'esercito regolare dell'URSS che nella lotta partigiana contro i tedeschi, subendo perdite impressionanti sia in battaglia che nei campi di sterminio. Nelle retrovie allietavano i soldati con canti, danze ed anche spettacoli teatrali mentre le donne si adoperavano negli ospedali da campo. Dopo la guerra, la musica dei Ruska Roma divenne popolarissima, specialmente nelle feste di matrimonio e di compleanno. La Prilla ha proposto Hai ne ne ne