
Ieud
Suceava
Nicolitel-Tulcea
Dragomiresti
Bacau
Negitn/Zajecar
Homolije
Macin
Navodari
Barca
Bistret
Tudora
Arges
Valea Chioarului
Romania
La Romania attuale occupa l'area di quattro regioni storiche: la Valacchia (Oltenia e Walachia/Muntenia), la Dobrugia (Dobrugea), la Transilvania (Banat, Crisana, Saimar, Maramures, Transylvania) e la Moldavia (Bucovina e Moldova). Per tutto il Medioevo, la Valacchia, la Transilvania e la Moldavia costituivano tre principati distinti, nel 1500 i tre principati divennero vassalli dell'Impero Ottomano; la Dobrugia in quel periodo costituiva parte del Principato di Valacchia, ma nel 1500 fu integrata nell'Impero Ottomano. Successivamente parte della Transilvania fu conquistata dall'Impero Austro Ungarico e divenne parte del Regno d'Ungheria. Soltanto dopo la Prima Guerra Mondiale fu possibile per i Rumeni unirsi in un'unica nazione. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la parte meridionale della Dobrugia, di lingua bulgara, fu ceduta alla Bulgaria. Queste vicissitudini spiegano la differenza culturale esistente nelle tradizioni e nel folclore delle quattro regioni storiche.

La Romania è rimasta a lungo un paese contadino, con comunità coese al loro interno ma isolate a livello più ampio. Questo ha contribuito a formare una cultura locale molto caratterizzata che ha dato origine ad un folclore popolare partecipato e vario da regione a regione. Ovviamente tutto ciò sta ora velocemente scomparendo, sostituito dall'emologazione delle culture occidentali. Il folclore rumeno, come per tanti altri Paesi, è mantenuto vivo attraverso la raccolta e la riproposizione di brani, canti, danze e strumenti musicali tradizionali oppure con la creazione di nuovo folclore utilizzando e fondendo elementi tradizionali, talvolta con rielaborazioni molto marcate. Ruolo importante hanno i complessini musicali, più o meno amatoriali, che caratterizzano musica e danza in funzione degli stili regionali, del motivo e del ritmo musicale, con coreografie scaturite dall'occasione sociale. Così nuove melodie sono usate per vecchi balli o nuovi balli si accompagnano a melodie tradizionali. Oggi, le danze più tradizionali (ad esempio: Alunelul) rientrano nei programmi di insegnamento della scuola primaria.
I generi più comuni di danze sono:
La Hora: ballata in cerchio, tenendosi per mano, generalmente ruotando in senso antiorario. È popolare durante le celebrazioni di nozze e feste, ed è una parte essenziale del divertimento sociale nelle zone rurali. (Nel repertorio La Prilla: Ghimpele de la Albesti da Arges in Muntenia, Hora de la Clejani della zona di Cluj in Muntenia, Hora din Caval tradizionale della Moldova, Hora din Shitu Golesti della Muntenia, Hora Lautareasca de la Branesti (vedi danze Rom), Hora Veche della Muntenia). Tra le Hora si distinguono le Hora Mare che sono lente ed adatte a tutte le età (Nel repertorio La Prilla: Di Murgule di, Hora Mare din Bucovina della Bucovina)
La Batuta: danza in cui il ritmo viene sottolineato da una battuta di piedi sul terreno. (Nel repertorio La Prilla: Alunelul Batut della zona di Dolj in Oltenia, Barbatesc din Ieud della zona di Ieud in Maramures, Batuta de la Mironu della zona di Suceava in Bucovina)
La Briul: danza con i ballerini che si prendono per la cintura
Il Joc o Jocul: danza vivace, ballata in cerchio (Joc significa gioco, scherzo, divertimento). (Nel repertorio La Prilla: Joc Arman in Dobrugia, Joc Batranesc della zona di Niculitel in Dobrugia, Joc de Leagane din Dragomiresti in Maramures, Joc in Patru in Maramures e Transylvania, Joc Rebrisoara, Joc Zestrei in Bucovine)
La Sîrba: danza in cui i ballerini si tengono con le mani sulle spalle
La Manele: danza moderna che si ispira a melodie e danze tradizionali dell'Est-Europa (Nel repertorio La Prilla: Dana di origine Rom)
Danze di coreografi che hanno utilizzato passi tipici:
Bianca de Jong: (Nel repertorio La Prilla: Espresso con passi Rom, Tu Romnie con passi Rom)
Daniel Sandu: (Nel repertorio La Prilla: Petrecere con passi Rom)
Ira Weisburd: (Nel repertorio La Prilla: La Borseiul cel din vale)
La Prilla ha proposto anche:
Danze dell'Oltenia: Alunelul, Ciuleandra, Poloxia de la Barca della zona di Barca nel distretto di Dolj, Rustemul, Trei Pazeste della zona di Bistret
Danze della Muntenia: Lamiita, Made in Romania vedi Rom, Dana vedi Rom, Dansul Spoitorilor vedi Rom
Danze della Dobrugea: Cadaneasca din Macin della zona di Macin, Pandelasul de la Navodari della zona di Navodari,
Pandelasul Fetelor nella zona di Tulcea, Muchata Armani
Danze della Banat: Jiana, Sorocul
Danze della Bucovina: Opinca, Ursareste de la Tudora
Danze della Transylvania: Chef vedi Rom, Brasoveanca, Codreneasca din Valea Chioarului nella parte meridionale del Maramures
Danze della Moldva: Sapte Pasi
altre danze: Busuiocul, Ca La Daeni, Jiana Lui Ana, Jurelul, Promoroaca
Le danze delle minoranze etniche
Moldvai Csángó

A partire dal X sec. gli Ungari, popolo delle steppe, provenendo dagli Urali si stanziarono nella pianure del medio Danubio. La Migrazione durò alcuni secoli; nel XIII sec. alcune tribù di Ungari (i Cumani e i Csango), seguendo il percorso tracciato dalle tribù precedenti, si stanziarono intorno ai Carpazi. Nella zona tra i fiumi Tibisco e Danubio, corrispondente all'incirca alla attuale Moldova rumena, venne creata una diocesi romano-cattolica a Milcovul (villaggio rumeno che conta oggi meno di 4000 abitanti, nel distretto di Vrancea - Muntenia). L'etnia Csango attuale conta circa 100.000 individui di religione cattolica e dialetto ungherese arcaico e abita un centinaio di villaggi sparsi nella Moldva rumena, soprattutto lungo il fiume Siret e nei pressi delle cittadine di Bacău e Iaşi. I Csángó coltivano una loro tradizione musicale folk, un particolare segmento della musica popolare ungherese suonata con strumenti rumeni e ungheresi, e organizzano ogni anno un festival internazionale.
La Prilla ha presentato le seguenti danze Csango: Drumul Dracului dai Monti Carpazi in Trasylvania, Gergelytanc (o Gergelem Dance) della zona di Bacau, Kazes in Moldva
Oggi la Valacchia indica una regione della Romania, con nome amministrativo Muntenia, mentre con Valacchi si intendono di solito tutte le le popolazioni neolatine dell'Europa orientale nell'area balcanica; in maniera specifica i valacchi del nord balcanico vengono identificati come Rumeni e Moldavi, quelli del centro sono detti Morlacchi o Vlaski. Col termine Vlaski sono chiamate le comunità rumene (circa 35.000 persone) che abitano in zone di confine della Serbia nord orientale. La maggioranza di queste comunità, dette Ungureni (nel repertorio de La Prilla: Vlaski Sat, Vlasko Horo) provengono dalle regioni rumene del Banat e Transilvania e abitano nella zona di Homolije, mentre la minoranza Ţărani proviene dall'Oltenia (Romania meridionale) e si è stabilita a Negitn e Zajecar (nel repertorio de La Prilla: Davorike Dajke, Vlaski, Zajecarka). I due gruppi parlano dialetti diversi e sono riconosciute dalla Serbia come etnie minoritarie.
Le popolazioni neolatine del sud sono dette Aromuni, Arumeni o Vlachs.
Sono un gruppo etnico stanziato lungo la zona centro meridionale dei Balcani, principalmente in Macedonia, Grecia settentrionale, Albania, Bulgaria e Romania; parlano una variante del rumeno. Si ritiene che la loro origine sia da far risalire al III secolo d. c., quando i Romani si ritirarono dalla Dacia (oggi Romania) e una parte latinizzata della popolazione abbandonò la Dacia e si stabilì a sud del Danubio. Nel XIII secolo, una parte di questo popolo ritornò a nord del Danubio, in Valacchia e Dobrugia (due regioni dell'attuale Romania). Nei secoli precedenti avevano subito però l'influenza di costumi e dialetti prevalentemente slavi, per cui ancor oggi si distinguono per lingua e tradizioni dai Valacchi Rumeni. A seguito delle varie invasioni, gli Arumeni si rifugiarono sulle montagne dall'Albania, nella Grecia settentrionale e nella Romania meridionale mantenendo la loro lingua neolatina nei secoli. Gli Arumeni presenti in Romania sono oggi circa 30.000 e vivono prevalentemente in Dobrugia, alle foci del Danubio, dove si rifugiarono dopo la Prima Guerra mondiale. La Prilla ha proposto Ce Frumoase-s Fetele, Joc Arman e Ina Ina di Arumeni della Dobrugia e Corlu Aroman, . Del gruppo Arumeno che vive nella zona di Vidin, in Bulgaria, al confine settentrionale con Romania e Serbia "La Prilla" ha proposto Kulsko Koro. Inoltre si riconducono ad altre minoranze rumene Corlu Aroman e Studio Macedo Aroma-


Ungureni Tarani
Moldavia
La Repubblica di Moldavia si è staccata dall'URSS nel 1991 e comprende quasi la totalità della Bessarabia (tranne una piccola porzione a nord ovest ed un'ampia zona a sud est che fanno parte dell'Ucraina) e la Transnistria a est, tra il fiume Nistro e l'Ucraina. Sono presenti tre etnie principali: i Moldavi/Rumeni (70 %) che abitano principalmente la Bessarabia e gli Ucraini (11 %) e Russi (9%), concentrati nella Transnistria, dove costituiscono i 2/3 della popolazione.
La danza popolare è molto diffusa, con caratteristiche simili alle danze rumene. Per informazioni sui tipi di danza in Moldavia si vedano le note di Raileanu Iurie sulle danze tradizionali
(Nel repertorio La Prilla: Hora de la Soroca nella zona di Soroca, Hora pe Sase vedi danze Rom, Opincuta nella zona di Bajti, Coasa)

Ungureni
Ţărani
Valacchia, Valacchi, Morlasi o Vlasi, Aromuni o Vlachs
I Valacchi sono discendenti delle popolazioni che nei primi secoli d.C. abitavano i Balcani e il basso Danubio, all'incirca il territorio dell'odierna Romania; parlavano una lingua tracica, che si latinizzò sotto l'occupazione dell'impero romano. Nel Medioevo diedero origine a due Principati quello della Moldavia a nord e quello di Valacchia al sud.
BUDJAK
Gli Oghuz
Gli Oghuz sono Tatari di religione cristiana-ortodossa che abitano la Gagauzia (nella Moldavia meridionale), la Budjak (ancora più a sud in una regione ora parte dell'Ucraina) e la zona di Brestak, nella Bulgaria settentrionale al confine con la Budjak. Questi territori erano in origine abitate da tribù turche, che si fusero in seguito con i conquistatori mongoli dando origine all'etnia Nogai (detti anche Mongoli del Caucaso), popolo bellicoso, con occhi a mandorla spesso azzurri, prevalentemente di religione musulmana sunnita. La regione venne conquistata dai Turchi alla fine del 1400 e con essi arrivarono alcune tribù turche Oghuz. Col declino dell'impero Turco, verso il 1750, la zona divenne parte della Russia degli zar, dopo aspre lotte con i Nogai che alla fine vennero sospinti ad est nel Dagestan. Lo Zar agevolò l'espansione nella zona degli Oghuz, proprio per proteggere i territori dalle scorrerie dei Nogai. Oggi la loro popolazione raggiunge i 400.000 individui. La Gagauzia, che gode di un'ampia autonomia amministrativa, ha una popolazione per oltre l'80 % di etnia Oghuz. La Prilla ha proposto Mari Kiz e Brestaska Racenika (v. Bulgaria)
Ungheria
L'Ungheria è abitata dai Magiari (per saperne di più), etnia di origine Ugrica (proveniente dai monti Urali), gelosi delle proprie tradizioni, che trasmettono anche attraverso la danza.
I principali tipi di danze popolari sono:
Csárdás : danze in nuovo stile, sviluppatesi nei secoli XVIII-XIX; è il nome ungherese per le danze popolari
Karikázó : danza in cerchio eseguita da donne e accompagnata dal canto, spesso a cappella, di canzoni popolari (nel repertorio La Prilla: Adjon az Isten)
Legénies : danza solista maschile, della minoranza tedesca che vive nella regione della Transilvania Kalotaszeg
Ugrós : (danze con saltelli) balli in stile antico che risalgono al Medioevo
Verbunkos : danza solista maschile delle reclute dell'esercito austro-ungarico
Le danze ungheresi nel repertorio La Prilla sono: Adjon az Isten, Dans Tsiganes vedi danze Rom, Mahala Mori Shej vedi danze Rom, Mori Shej Sabina altra coreografia di "Mahala Mori Shej", Varba Harangoznak dalla zona di confine con la Slovacchia