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Svezia, Finlandia, Russia, Ucraina, Polonia

Minoranze etniche: Cosacchi del Don, Cosacchi di Kuban

Svezia

In molti luoghi della Svezia si tengono raduni in cui musicisti si incontrano e suonano insieme e la gente va ad ascoltare la musica, a ballare e a divertirsi. Alcuni raduni sono piccoli, mentre altri sono molto grandi, con migliaia di presenze. I raduni estivi si tengono di solito all’aperto. Nei raduni si possono ascoltare musicisti che suonano dal palco, per far danzare, ma anche musicisti che si incontrano a piccoli gruppi (in sessioni libere) per suonare e confrontarsi. Le danze tipiche sono il valzer (vals, valser), la polka (polka, polkor), la scottich (schottis, schottisar), hambo e mazurka (mazurka, mazurkor). Nel repertorio La Prilla: Longdans Chance, Polska di Dalarna

Finlandia

La musica e la danza tradizionale finlandese è rappresentata da due filoni: quello dei Sami, popolazione del nord, di tipo profondamente spirituale e quello della Carelia, zona meridionale al confine con la Russia, la cui cultura è percepita come l'espressione più pura dei miti e delle credenze finlandesi. La Prilla ha proposto Seni della Carelia

Svezia
Finlandia

Russia

 

Le sterminate terre della Russia da sempre ispirano la curiosità, essendo la porta di comunicazione tra il grande oriente asiatico e l’occidente europeo. Ma anche incutono il timore della vastità senza fine, la storia di terre e popoli lontani da noi non solo dalla distanza spaziale, ma anche da quella di strade culturali e anche politiche talvolta molto diverse. Popoli passati attraverso grandi sofferenze e grandi realizzazioni, in cui anche il rapporto con la natura forte e selvaggia ne hanno plasmato il carattere e le tradizioni. Pianure interminabili, foreste  sconfinate, fiumi immensi e lunghissimi. I popoli slavi di Russia hanno sempre espresso con la danza l’amore e l’attaccamento alla terra che abitavano, con melodie e canti intrisi di nostalgia e di pathos. Le danze tradizionali sono state tramandate sin dalle epoche pagane e sono rimaste fino ad oggi. 

Russia
Ucraina
Polonia

Nonostante negli stereotipi che si sono formati nell’immaginario collettivo emerga spesso il ruolo del maschio, con coreografie veloci ed acrobatiche, in realtà è più centrale la figura della donna. Ad esempio, la Trojka ( dal russo Тройка) è ispirata al tipico calesse o slitta russi, trainati da tre cavalli affiancati. Accompagnata da una melodia  festosa e allegra, rappresenta le passeggiate tra i boschi e i primi corteggiamenti fra i giovani in primavera, quando il sole torna a scaldare la terra sciogliendo la neve ed i cuori dei giovani. 

Anche  la Khorovod (in russo Хоровод) è un ballo in cerchio, solitamente danzato dalle donne, più aggraziato e lento, spesso accompagnato da un coro (la parola infatti è composta da khoro, che indica il coro di voci, con vod, che indica il movimento in cerchio) e dal suono dell’immancabile balalaika, lo strumento a corde che forse meglio rappresenta la tradizione musicale russa. Forse la più antica delle forme di ballo popolare, simboleggia il cerchio del sole e veniva anticamente danzata già in era precristiana per celebrare il solstizio d’estate, ma in realtà veniva danzata lungo tutta la bella stagione. Durante i giorni di festa poteva diventare un ballo di massa: le ragazze da un lato iniziavano cantando canzoni popolari, a cui rispondevano i ragazzi introducendosi nel canto con rime create sul momento. Una volta che le ragazze iniziavano il cerchio, anche i ragazzi si univano nella danza. Di volta in volta una ragazza si staccava e raggiungeva il centro del cerchio, guidando il canto delle altre e accompagnando le movenze con un fazzoletto ricamato in una mano. Il khorovod era un modo rituale per far incontrare le ragazze in età da marito con dei possibili pretendenti, tanto che veniva proibito alle ragazze più giovani di partecipare al khorovod finché le sorelle maggiori non avessero trovato un buon partito e si fossero fidanzate… naturalmente ognuna indossava il vestito più bello che aveva per partecipare a un khorovod, perché questa danza costituiva un vero avvenimento sociale, oltre che un divertimento, tanto che venne a lungo danzata anche nei quartieri delle grandi città, una volta iniziata l’era dell’industrializzazione e dell’inurbamento anche per la Russia, a partire dalla seconda metà dell’ottocento.

(di Davide Migliore)

Di questa tipologia di danza La Prilla ha propostoChorovod, Devichys Khorovodnaja, Lugowonijka, Posiyala Baba (della regione di Krasnodar)

Altre danze del repertorio La Prilla sono: Kak u Nashikhu Vorot, Zabolela Dunina Golovka, Zimushka della Russia Centrale, Korobushka della Russia Europea, Nochka dalla regione di Smolensk, Prokhodka da Kuban nella regione di Krasnodar, Subboteja,  Vo Sadu Li v'ogorhod'e, Vozle Sadu, Zolotaya Tsepochka e Hai ne ne ne dell'etnia Ruska Roma

I Cosacchi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La cultura: "I cosacchi hanno sempre avuto regole loro e un loro modo di vita. L’essere cosacco – con la tipica gelosia per la propria libertà e indipendenza – era considerato non solo un lavoro, ma anche un hobby, un tipo di pensiero e un comportamento tipico. 

L’espressione musicale e le danze si dividono in due parti separate e diverse tra di loro: una riguarda tutta la preparazione per la partenza alla guerra, l’altra il ritorno da vincitori. Le danze cosacche sono sempre accompagnate da canti che raccontano le storie rappresentate: alcune lente e gravi come l’attesa delle famiglie, i sacrifici del viaggio e la morte dei soldati in battaglia; altre veloci e allegre come le feste del ritorno a casa portando con sé la vittoria.

Sono questi i momenti in cui i cosacchi mettono in mostra il meglio del loro repertorio: le famose danze con le spade, le fasi acrobatiche e gli assoli dei ballerini." (da Sofina - dancevolution).

La Prilla ha proposto come danze dei Cosacchi del Don Varenka (da Rostov na Donu), Ja da Kalinushka Lomala, Devochka Nadya e dei Cosacchi di Kuban le danze Posiyala Baba, Prokhodka, Trava Moya Trava, Ikhali Kozachenki

 

Ucraina

L’Ucraina, a lungo confusa semplicemente con una regione della Russia, è stata un territorio a se stante, di lingua anch’essa slava ma differente dal russo e con tradizioni talvolta diverse. Molte sono state le influenze delle popolazioni Tartare, Turche e Mongole che nei loro movimenti nomadi sono entrate in Ucraina, in parte stanziandovisi. Anche per l’Ucraina, su una base antica di musiche e balli precristiani, si è innestata la tradizione attuale. Le danze si possono genericamente suddividere in due gruppi,  Hutsul e Cosacche. I balli Hutsul sono ispirati alla cultura contadina e alla vita all’aperto, quindi sono legati alle fasi della natura e alle stagioni: inverno (koliada), primavera (vesnìaky), estate (kupalo) e autunno, ovvero la stagione più importante, quella del raccolto (obzhynky) C’era un ballo per celebrare ogni momento, la primavera come l’inverno, la morte come la nascita.

(di Davide Migliore)

La Prilla ha proposto:Oj Tsvetyot Kalina, Vesyolaya Kadrilj (zona di Vesele in Donetsk)

 

Polonia

Il territorio della Polonia ha ospitato molte lingue, culture e religioni, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale il rientro in patria delle popolazioni polacche che risiedevano nei territori ceduti all'Unione Sovietica e quelle dei tedeschi che abitavano la parte occidentale della Polonia ha conferito alla Polonia una notevole omogeneità. 

 

I principali generi di danza popolare sono:

Krakowiak : danza in 2/4 con ritmo sincopato, di carattere allegro. E' di origine antica (tardo XVI secolo) e proviene dalle regioni di Cracovia e della Piccola Polonia

Kujawiak : proviene dalla regione di Kujawy nella Polonia centrale. Ha ritmo lento con movimenti aggraziati e risale agli inizi del XIX secolo (La Prilla ha proposto: Kujawaiak Niebleski).

Mazurek (Mazurca): ha tempo ternario con caduta dell'accento ritmico sul secondo tempo della misura. Si balla in coppia con movimenti abbastanza secchi. La si fa risalire al XVIII secolo.

Oberek : ha tempo ternario, non veloce.

Polonaise (Polacca) : danza con ritmo di 3/4 moderato, di origine popolare (XVI secolo). Nel repertorio de La Prilla, Sobotki è una danza che precorre la Polonaise.

 

Nel repertorio de La Prilla anche: Goralski, danza moderna su passi tradizionali di Rom (Bergitka Roma) che si sono stanziati da generazioni nella zona di Czarna Góra sui Monti Tatra e hanno caratteristiche culturali ed etniche differenti dagli altri gruppi Rom dei monti Tatra

Altre danze proposte: W Moim Ogrodecku

Cosacchi

La parola "Cosacco" deriva dal turco "qazaq" che significava "vagabondo". L'origine dei Cosacchi non è chiara, probabilmente si tratta di popolazioni russe forzate, nel Medio Evo, a seguire i conquistatori Tartari, a cui si aggiunsero fuggiaschi scappati dai vari Feudi della Russia. Abitavano in un'ampia zona, poco abitata, racchiusa ad ovest dal fiume Dnepr, a est dal Don e a sud dalla Crimea e dal Mar Caspio (zona oggi parte in Ucraina e parte in Russia); erano nomadi, vivevano di caccia e di scorrerie, in continua lotta con le popolazioni tartare, con cui condividevano la regione. La loro indole avventurosa e combattiva li spinse a trasformarsi in "truppe speciali" dello Zar per la difesa dell'impero Russo e la conquista di nuovi territori. La loro insofferenza verso le regole imposte dalle autorità li portarono spesso a ribellioni nei confronti dei rappresentanti del potere, subendone repressioni durissime. Da un punto di vista "organizzativo" i Cosacchi formavano comunità fondate su principi di uguaglianza e guidate da un Ataman eletto, così come tutte le altre cariche amministrative. A seconda dei periodi storici il numero delle comunità cosacche variò molto; le principali furono quelle del Don, intorno alla città di Čerkassk,  del Dneper, che vivevano sulle numerose isole del fiume intorno a Zaporizzja, di Kuban nella regione sulle coste orientali del Mar Nero

Kuban

Cerkassk

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