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Israele e danze Klezmer ed Yiddish
Gruppi etnico-religiosi: Chassidi, Sefarditi, Yemeniti, Yiddish, Ebrei in Usa

Gli ebrei hanno da sempre amato la danza, la musica e il canto, elementi importanti anche nei loro riti religiosi. In particolare gli ebrei dell'Europa orientale, che parlano una lingua germanica "Yiddish", hanno sviluppato un genere di musica e di danza, chiamato Klezmer, che, quasi scomparso nell'immediato dopo guerra, ha ripreso slancio a partire dal 1970, diffondendosi in tutto il mondo e arricchendosi dei contributi di altre culture.
Altra origine hanno le danze di Israele. Nei primi anni dello Stato di Israele, alcuni coreografi si sono preoccupati di raccogliere i passi tradizionali delle danze di ebrei che giungevano dalle zone più disparate, perchè non ne andasse perduto il ricordo. Nacquero così le danze della "Prima Generazione", che contribuirono moltissimo a creare l'identità nazionale. Da allora, ogni anno vengono effettuati festival che premiano i coreografi che propongono le danze più belle.
La musica Klezmer
(da un testo raccolto ed elaborato da Francesco Dilaghi a seguito di un colloquio col musicista ebreo ed ucraino Igor Polesitsky)
Nel mondo yiddish, il mondo ebraico del centro ed est Europa, da secoli la musica che non era il semplice canto popolare si poteva ascoltare solo in sinagoga (l'antica arte del khasanut, il canto religioso) o durante le feste dei matrimoni. Gli esecutori, in ambedue i casi, erano professionisti: i khasanim, cantanti sinagogali, conoscenti profondi non solo della millenaria tradizione musicale, ma anche del Talmud e della Torah; ed i klezmorim, non sempre rispettabili e dotti, ma tanto amati musicisti delle feste. I rabbini tedeschi del Medioevo consideravano questi ultimi come poco più che dei pagliacci, pericolosi ed inutili, che distraevano il popolo dalla contemplazione seria dell' esilio e dalla vita sobria e quieta in attesa dell'avvento del Messia. Ma la gente li ammirava, aveva bisogno di loro. Alcuni klezmorim famosi, grazie alla loro abilità straordinaria di far piangere e ridere i loro strumenti, sono entrati nelle leggende popolari ed erano seguiti e celebrati come le pop stars di oggi.
Con l'avvento del chassidismo, quel grande movimento popolare della rinascita spirituale ebraica del 1700, i klezmorim hanno acquisito una certa rispettabilità anche negli ambienti religiosi. Secondo i fondatori del movimento, i santi zaddikim, la musica eseguita con la giusta intenzione diventava il veicolo della redenzione. Le danze suonate ai matrimoni chassidici diventavano così le danze sacre. Essendo, insieme ai Rom, gli unici musicisti professionisti nei vasti territori dell'Ucraina, Bessarabia, Bielorussia, i klezmorim suonavano spesso per i non ebrei, sviluppando così il vastissimo repertorio dei brani appartenenti ad altre tradizioni.
A partire dagli anni ’70 in America, e in seguito anche in Europa, un po’ sulla scia del successo della musica etnica, c’è stata una grande rinascita di questa musica, nella quale è entrato in gioco anche un desiderio di ritorno alle radici. Ci si è basati su vecchie registrazioni perché la linea diretta di trasmissione di questa musica si è interrotta per tutto quello che è successo in Europa nel periodo della Guerra. Infatti questa, come di regola la musica etnica, non è musica scritta. Ma vi è una importante differenza: la musica klezmer, come anche la musica dei rom, non è musica popolare nel senso comune, quanto piuttosto musica creata ed eseguita da musicisti professionisti, che si guadagnavano da vivere esibendosi nelle feste, soprattutto matrimoni, e tramandavano la loro arte di padre in figlio. Il rinnovato interesse per la musica klezmer nell’America degli anni ’70 in realtà si è limitato alla musica da ballo, meno sofisticata, che è stata subito adattata al gusto musicale dell’America, mischiandovi insieme elementi di tango, valzer, polka e - ancora di più - di jazz, soprattutto swing. Diversi gruppi di klezmorim stabilitisi in America sono piano piano diventati musicisti di swing. Quindi, un collegamento tra mondo vecchio e mondo nuovo; e la cosa singolare è che spesso questo materiale ha viaggiato ancora, è tornato in Ucraina – da dove in origine proveniva – nella sua veste jazzistica! Un cerchio che si chiude.
Danze in stile Klezmer proposte da La Prilla sono: Klezmer, Ale Brider, Dan's Freilach (della coreografa olandese Brigitte Young), Brachatz, Dona Dona (Yiddish russi), Di Grine Kusine (Yiddish emigrati in America), Le Chaym (Yiddish russi), Ot Azoy Git Azoy (Yiddish Aschenazti delle rive del Reno)
Le danze della nascita di Israele
Lo sforzo per creare una identità culturale nel nascente Stato di Israele, vide impegnati in prima linea alcuni coreografi (la danza infatti fino a non molti anni fa veniva insegnata nelle scuole di Israele) che fissarono i passi principali della tradizioni ebraiche, provenienti da varie zone d'Europa. Di questi coreografi La Prilla ha proposto le seguenti danze:
- di Baruch Agadati: Hora Agadati (1924)
- di Else I Dublon: Maym Maym (1937)
- di Dvora Lapson: Cherkessya (1941) (con influenze di Circassi di Palestina)
- di Yardena Cohen: Mechol Ovada (1944)
- di Rivka Sturman: Harmonica (1945), Hashu'al (1945), Hineh ma Tov (1950), Zemer Atik (1956), Te Veorez (1960), Machar (1964)
- di Gurit Kadman: Sherele (1949)
- di Ze'ev Chavatzelet: Harimon (1950) (con passi tradizionali degli ebrei armeni)
- di Shalom Hermon: Le'or Chiyuchech (1953), Vehaya ke'etz shatul (1953), Inbalim (1957)
- di Gertrud Kraus: Hava Nagila (1954)
- di Leah Bergstein: Shibbolet Basadeh (1955), Rav Brachot (1958)
Le danze nell'Israele moderna
L'importanza data alla danza tradizionale fin dalla nascita di Israele ha fatto di essa una costante e caratteristica occasione di svago e di incontro anche per i giovani. I numerosi festival propongono in continuazione nuove danze, spesso su musiche moderne, seguendo le tendenze e le mode dei più svariati Paesi, ma mantenendo in generale coreografie costruite con passi tradizionali.
Le danze proposte da La Prilla sono elencate in ordine di data di presentazione ai festival:
(1956) Ma Navu, (1958) Al Gemali, (1959) Nigoono Shell Yossi
(1962) Debka Kafrit, (1963) Mechol Halahat, Hora Medura, (1965) Tzadik katamar, Dror Ykra, (1969) Harishut, Simchu Nah
(1970) Klezmer, Shir al Etz (1972) Sulam Yaakov, (1974) Al Hasela, Eretz Eretz, Ya Abud (1977) Rikud Hashabat, Od lo ahavti dai, (1978) Hora Aviva, Bo Iti el Hagalil
(1980) Fel Shara, Eretz Israel Yafa, (1982) Ash'rei ha'ish, (1983) Avre Tu, (1984) Adama ve Shamaym, Debka Shachar,
(1986) At Adama (1988) Hora Gesher (1989) Mitof Letof
(1990) Brachatz, Leorech Hasdera, Vedavid Yevei Enayim (1994) Im Ratzim, (1995) Meron,
(1998) Ahuvati Bat Chamishim, Shalom U'Boker Tov
(2000) Ahuv Sheli, Hine Ma Tov (nella versione di Silvio Berlfein), Mul Hayram Hatichon (2001) Hora Ahava,
(2002) Amarin, Brach'ot Le Avdalah, Esa Einai (2003) Marchaba Bikoum,
(2007) Chibuk Bachashecha,
(2010) Debka Balkanit, (2011) Modeh Ani, (2012) Shar, Tash Tash, (2012) Katonti, (2014) Ma She'ani Tzricha,
(2015) Anashim Tovim, Baruch Ehehe, (2016) Avak Hadrachim, (2018) Bereshit, Eliya, Israel Sheli, Toy, Aneni
(2019) Bechayay, Dixie, Kachol, Kadima, La Pashut Lihyot Pashut, Kchi Lach, Shvatim
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Danze di coreografi non israeliani
La Prilla ha proposto alcune danze di coreografi non israeliani, ma che hanno utilizzato passi tipici israeliani
- di Bianca de Jong: Telefonski Cocek
- di Brigitte Young: Dan's Freilach
- di Els Spiekermann: Dancing on the Water
- di Ira Weisburd: Sonate
altre danze proposte di cui non si hanno maggiori informazioni sono: Samoth (forse di ebrei svizzeri)
Suddivisione etnico-religiosa
Ebrei Chassidi: Ale Brider, Rikud Hashabat
Ebrei Sefarditi: Avre Tu, Fel Shara
Ebrei Yemeniti: Harishut, Inbalim
Ebrei Yiddish: Klezmer, Ale Brider, Dan's Freilach (della coreografa olandese Brigitte Young), Brachatz,
Dona Dona (Yiddish russi), Di Grine Kusine (Yiddish emigrati in America), Le Chaym (Yiddish russi), Ot Azoy Git Azoy (Yiddish Aschenazti delle rive del Reno)
Ebrei in USA: Debka Balkanit